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Il fattore internet


Il web può aiutare le imprese a crescere, e gli italiani devono imparare ad utilizzarlo meglio. La Rete, infatti, amplia e diversifica le opportunità di business, permettendo l’espansione sui mercati internazionali. Approfondiamo l’argomento con Alessandro Antiga, direttore marketing di Google Italy. Qual è l’utilizzo del web in Italia? Ogni mese oltre 38 milioni di persone navigano in Rete. Secondo le ultime rilevazioni Audiweb, oltre il 79% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni ha un collegamento a Internet, con una crescita interessante degli accessi mobile e tablet. Guardando però al mondo delle imprese, i dati Eurisko ICT ci dicono che solo il 25% è online con un sito, mentre per quelle sotto i 10 dipendenti la percentuale scende al 20%. Internet può cambiare il profilo produttivo delle aziende? E come influisce sulla capacità di internazionalizzazione ed esportazione delle imprese italiane? Secondo il rapporto Fattore Internet di Boston Consulting Group, le imprese attive online ottengono un incremento del fatturato dell’1,2%, rispetto ad un calo del 4,5% delle aziende offline. Il 34% delle piccole e medie imprese presenti sul web hanno registrato un aumento del personale, mentre il 65% ha riscontrato vantaggi in termini di produttività grazie alla Rete. Se guardiamo all’export, un valore pari addirittura al 14,7% del fatturato delle PMI online viene proprio dai mercati internazionali. Al contrario, le offline fatturano all’estero solo il 4%. Il vantaggio competitivo acquisito con le vendite online è determinante? Il Web è un potente strumento abilitatore per imprese di ogni dimensione e settore di attività. Gli esempi sono innumerevoli, pensiamo a un piccolo atelier di maschere veneziane che oggi grazie a Internet vende in Russia, Stati Uniti, Australia, Giappone e Cina. In quali settori è maggiormente utilizzata la Rete per espandersi oltreconfine? Analizzando l’andamento delle ricerche su google, nel 2012 auto, moda, turismo, alimentare e arredamento trainavano la crescita del made in Italy nel mondo. Soprattutto, è cresciuto l’interesse per motori e fashion, che sommati raggiungono il 34% del volume delle ricerche complessivo. Il binomio export-internet si conferma una miscela ad altissimo potenziale: se un numero maggiore di imprese riuscisse a intercettare anche solo una parte di questa domanda, si aprirebbero nuovi spazi di crescita.

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